Rome/ITALY: police recovers archaeological items worth over one million Euro

Roma, i carabinieri recuperano quasi un milione di euro in reperti archeologiciArticle in Italian; published 11 May, 2018 in the Italian newspaper Repubblica.

Sono di epoca compresa tra il IV sec. a.C e il II sec. d.C. Un immobiliarista romano si era allestito un museo privato. Su un sito era stata messa in vendita una colonna romana in tufo proveniente dall’antico sito abitato di Ardea

Il risultato odierno è il frutto di due distinte attività investigative dalla Sezione Archeologia del Reparto Operativo Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. La prima trae origine dal controllo di alcune operazioni di movimentazione di ingenti somme di denaro da parte di facoltosi imprenditori, per l’acquisto di beni d’arte. In particolare, l’attenzione degli investigatori si è focalizzata su un immobiliarista romano che, senza che vi fosse alcuna conoscenza da parte degli Uffici competenti del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact), aveva allestito un piccolo museo privato con decine di reperti archeologici.

A seguito degli approfondimenti, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, concordando con le risultanze investigative, disponeva una perquisizione domiciliare, nel corso della quale venivano rinvenuti decine di reperti archeologici, prevalentemente ceramici, databili tra il IV sec. a.C. ed il II sec. d.C.. Tra i beni spiccano, per interesse storico-artistico, alcuni crateri di ottima fattura e due eccezionali teste da coroplastica architettonica, una taurina ed una equina, verosimilmente pertinenti un gruppo scultoreo di notevoli dimensioni. Le indagini stanno proseguendo per l’identificazione dei correi, nonché per l’individuazione delle aree archeologiche di provenienza dei beni, la cui localizzazione potrebbe consentire anche importanti scoperte scientifiche. I reperti, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, verranno restituiti alla Soprintendenza competente, per la pubblica fruizione.

Reperti databili tra IV sec. a.C. e II sec. d. C. recuperati dai carabinieri

La seconda operazione, invece, si è sviluppata a seguito dell’attività di monitoraggio dei siti internet, sempre più frequentemente utilizzati  per la commercializzazione di beni archeologici di provenienza illecita. In particolare, su un profilo Facebook, riconducibile ad un sito “Marketplace”, veniva posto in vendita un frammento di colonna romana in tufo. I conseguenti accertamenti presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, hanno permesso di riscontrare l’assenza della prevista denuncia di detenzione, a qualsiasi titolo, del reperto posto in vendita da parte dell’inserzionista. Informata la Procura della Repubblica di Velletri, competente per territorio, delegava l’esecuzione di una perquisizione locale ai danni del venditore, a seguito della quale è stato rinvenuto e sequestrato il rocchio di colonna, che i funzionari del Mibact hanno indicato provenire dal sito dell’antico abitato di Ardea.

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